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Il Parco dell'Aspromonte - Aspromonte Geopark -, racconta in oltre 65.000mila ettari di territorio, la storia geologica iniziata più di 300 milioni di anni fa e ancora oggi in corso di evoluzione.
Il Geoparco dell'Aspromonte è uno dei più particolari gruppi di siti del patrimonio geologico del Mediterraneo centrale. È caratterizzato da una grande diversità paesaggistica oltre che da peculiarità geo-ambientali e dalla presenza di interessanti realtà storico-culturali radicate in un antico passato di diverse civiltà. I processi geologici e geomorfologici che hanno plasmato questo angolo dell'Italia meridionale hanno le loro radici in un antico periodo geologico (Paleozoico) più di 300 milioni di anni fa. Alla fine del Paleozoico le rocce metaforiche che costituiscono la spina dorsale del Massiccio dell'Aspromonte erano radicate in profondità nella crosta terrestre fino a 35 km, il lento movimento delle micro placche, smembrate dopo la disgregazione della Pangea, ha favorito, allo stesso tempo, la deriva dell'orogene calabrese molto lontano dalla sua posizione paleo-geodinamica originaria ed anche la lenta esumazione di queste rocce insediate in profondità che ora sono quasi totalmente riesumato grazie all'attivazione di un binario preferenziale, oggi testimoniato dalla presenza delle rocche milonitiche. La Montagna del Parco Nazionale dell'Aspromonte è unica nel panorama geologico e geografico dell'Europa, tanto da delineare dei veri e propri "paesaggi geologici" che costituiscono singolarmente o in un'ottica sistemica "Geositi - Rete di Geositi - Geoparco".
Solo per ricordare alcune delle emergenze geologiche e geomorfologiche, si possono citare la sequenza di plateaux o terrazzi marini e continentali dell'Aspromonte di Reggio Calabria, o le Valli delle Fiumare, come l'Amendolea, La Verde, Buonamico, Careri, Torbido, ognuna caratterizzata da qualche peculiarità paesaggistica, che le rende uniche come complesso e come singola unità fisiografica.
Di notevole interesse sono anche le Grandi Pietre e Monoliti, molti dei quali possono essere identificabili come duomi di esfoliazione, di cui un peculiare esempio è il territorio tra San Luca e Natile vecchio. Altrettanto importanti sono il paesaggio "dolomitico" a pinnacoli, torri e pareti calcaree di Canolo, in cui però insistono numerose cave di inerti, le cascate, alcune importanti per salto e portata, che si trovano nascoste nelle profonde gole che circondano i pianali dell'Aspromonte, e ancora le rocce cristallino-metamorfiche, le miloniti delle aree di Samo e del Santuario di Madonna di Polsi, legate ad antiche shear zone e per finire le grandi frane gravitative o Deformazioni Gravitative Profonde di Versante, che conferiscono al territorio delle connotazioni suggestive e singolari.
I geositi, sono la chiave di lettura di un Geoparco.
Essi sono luoghi che testimoniano in modo chiaro ed esemplare l'evoluzione della crosta terrestre e l'influenza che questa ha avuto sullo sviluppo della vita e dell'uomo. Proprio per questo sono elementi del patrimonio Geologico. Comprendono, infatti, affioramenti di rocce, suoli, fluidi, minerali, fossili e anche particolari forme del paesaggio.
Nel Parco Nazionale sono stati, al momento, individuati 89 geositi.