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Sono pochi i luoghi in Italia dove l'arte del Rinascimento s'incontra con i misteri più reconditi e profondi della natura e della fede. Nel Parco Nazionale dell'Aspromonte questa esperienza si materializza di fronte ad un considerevole numero di sculture dedicate alla Madonna, patrona di gran parte dei borghi che coronano la grande montagna calabrese. Può sembrare strano parlare di Rinascimento in Aspromonte, in una regione così distante dalle principali città del centro nord Italia che diedero vita all'Umanesimo, grazie al rinato interesse degli studi classici, ad opera soprattutto di Francesco Petrarca. Eppure quest'angolo di Calabria non ha soltanto conosciuto una felice stagione culturale, chiamando a se maestri del calibro di Antonello da Messina, Benedetto da Maiano e Antonello Gagini ma ha svolto un ruolo fondamentale nella crescita stessa della cultura occidentale. Basterà ricordare l'attività del monachesimo italo greco nella conservazione e nella traduzione dei classici, come fecero ad esempio i due celebri maestri di greco di Petrarca e Boccaccio: Barlaam di Seminara e Leonzio Pilato. Da sempre terra di mezzo tra Oriente e Occidente, tra mondo greco e mondo latino, l'Aspromonte ha saputo declinare il crescente gusto antiquario che si andava sviluppando ovunque nel Rinascimento in un modo unico ed originale, esaltando la tradizione spirituale bizantina, conservando la memoria magnogreca e mettendo a confronto le espressioni artistiche provenienti da tutto il Mediterraneo.
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Progetto "Rinascimento d'Aspromonte" Miglioramento dell'offerta culturale del Parco Nazionale d'Aspromonte, Azione 2 - 2015 promosso dal Comune di Bagaladi in collaborazione con: Ufficio Beni culturali dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova; Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per la città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia.