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Per il Geoparco, nel suo complesso, è stato identificato un Tematismo Guida che connette e armonizza gli aspetti naturali e socio-culturali del sistema, e che traccia la linea strategica di valorizzazione dello stesso.
Il Tematismo guida del Geoparco è stato quindi sintetizzato in "Aspromonte Geopark: Terre Migranti" ovvero la geologia come profezia dei territori determinati dagli eventi, svincolati da confini stabili, immateriali, capaci di proiettarsi nel futuro in chiave antropologica, culturale, sociale, filosofica, ambientale, umana; il Geoparco non più contenuto in un perimetro fisico ma libero e aperto alle esperienze e al confronto dei popoli. È un sogno, un obiettivo, una responsabilità collettiva.
Per ogni Landscape è stato inoltre individuato un tematismo, attraverso cui i vari landscape del Geoparco, singolarmente ed in modo integrato, possono concorrere a descrivere, rappresentare e narrare i suoi tanti volti.
Landescape 1: Cuore del Parco - Tematismo: "Terre Migranti"
L'Aspromonte ha una lunga, complessa e travagliata storia geologica (iniziata più di 500 m.a. fa), che ha visto magmi solidificarsi, rocce trasformarsi, migrazioni di terre compiersi fino all'attuale posizione al centro del Mediterraneo; è memoria di scontri e di incontri tra placche tettoniche; è, infine, da 1,8 milioni di anni fa ad oggi, una "aspra e selvaggia montagna", emersa dal mare che ancora si sta sollevando; una terra che gli agenti geologici stanno modificando, tanto da farle assumere fattezze geomorfologiche singolari, tutte da scoprire. (Foto 1- Rocce milonitiche; foto 2- Frana Colella)
Landescape 3: Area dello Stretto - Tematismo: "Aspromonte e Aspromare"
Le terre emergono dal mare, in un continuo e lento sollevarsi (circa 1mm/a) che nel corso degli ultimi 2 milioni di anni circa ha portato le antiche spiagge a raggiungere le attuali quote montane (1300 m s.l.m.). Da qui, il susseguirsi a diverse altezze sulla sponda calabrese dello Stretto di Messina, di una serie di terrazzamenti marini, separati da gradini morfologici, spesso corrispondenti ad allineamenti di faglia. (Figura 2- Mappa morfotettonica del settore settentrionale dello Stretto di Messina).I ritrovamenti di spoglie fossilizzate di specie un tempo viventi in fondo al mare sono la testimonianza di questa migrazione verso l'alto. La presenza del mare, è stata e continua ad essere dominante con tutto quello che porta e che ha portato nella storia: mitigazione climatica, risorse idriche, risorse marine, tesori e segreti ancora da scoprire. Custode e restitutore il mare, come nel caso del fortunato ritrovamento dei Bronzi di Riace, giunti a noi quasi intatti dopo tanti secoli.
Si potrebbe pensare così ad un viaggio che parte dal mare di oggi, dall'attuale livello sulla costa, passa per il mare che non c'è più, ovvero i terrazzi marini via via più antichi, fino al terrazzo di Gambarie e riscende al mare di oggi, attraversando il Terrazzo marino di Embrisi e la Grotta della Lamia, ricchissima di grandi esemplari di Pecten (Foto 5- Terrazzamenti Stretto di Messina).
Landescape 4: Area Grecanica - Tematismo: "I Greci di Calabria"
I Greci di Calabria rappresentano la comunità della minoranza linguistica grecanica, l'antica lingua, fusione tra i dialetti locali e l'idioma greco importato dalle popolazioni stanziatesi all'interno del territorio del versante ionico reggino. L'area culturale in cui si identifica è detta "Isola Ellenofona" ed il centro più rappresentativo ne è Bova. Questo territorio, dalle sembianze ostili ma invece molto accogliente, dal clima mite, che profuma di gelsomini e agrumi, porta quindi i segni di antiche civiltà che l'hanno attraversato. L'antico idioma grecanico si è conservato, proprio per l'isolamento dei nuclei abitati, in un territorio attraversato da numerosi corsi d'acqua che hanno talvolta reso impossibili le comunicazioni ed i trasporti e spezzettato le aree coltivabili (Fotografie geositi landscape 4: Foto 6. Fiumara Amendolea; foto 7. Rupe calcarenitica del Castello di Bova; foto 8. Rocca del Drako; foto 9. Caldaie del Latte).