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Evoluzione Geologica dell'Aspromonte

La storia geologica delle rocce appartenenti all'Aspromonte Geopark è iniziata circa mezzo miliardo di anni fa. Le rocce sedimentarie e plutoniche originarie, originate durante le prime fasi dell'era Paleozoica, furono poi coinvolte in due cicli orogenici (Cirrincione et al., 2008). La prima, l'Orogenesi Ercinica (figura 1 -Posizione del sistema di catena ercinia/varisica) si è sviluppata tra 340 a 290 Ma fa, mentre la successiva, l'Orogenesi Alpina ha un'età compresa tra 100 e 50 Ma fa. (Foto 1-2: Rocce metamorfiche paleozoiche)

Durante le fasi finali dell'orogenesi alpina, il sistema di microplacche Calabro-Peloritani è stato coinvolto in una lunga deriva dalla sua posizione originaria in prossimità del Blocco Sardo-Corso verso Sud-Est, grazie all'attivazione di binari tettonici trascorrenti radicati in profondità lungo i quali si sono formate le rocce milonitiche (figura 2- Affioramenti rocce milonitiche). Parte di queste rocce sono ora affioranti nella zona di Palmi dove il meraviglioso paesaggio geologico del Faraglione Ulivarella mostra strutture spettacolari in cui le rocce si deformano intensamente senza perdita di coesione all'interno di un flusso incredibile (da Ortolano et al., 2020 - Journal of Structural Geology 131, 103956).

Questo lento movimento ha permesso negli ultimi 60 Ma di spostare il sistema di microplacche calabro dalla sua posizione originaria fino a quella attuale, provocando, a partire da 30 Ma, la sovrapposizione, sempre lungo binari profondi, delle rocce del basamento cristallino (originariamente appartenenti alla catena Varisica dell'Europa meridionale) sulla catena Appenninica, formando in tal modo un altro orizzonte milonitico ora in gran parte affiorante nel nucleo del Massiccio dell'Aspromonte (nell'area del Santuario della Madonna di Polsi e vicino all'area compresa tra Samo e Africo Vecchio). (figura 3- Ricostruzione geodinamica del movimento delle placche del Mediterraneo occidentale)

L'esumazione del rilievo sopra il livello del mare, grazie ad un imponente sollevamento tettonicoiniziato circa 2,5 milioni di anni fa e tutt'ora in corso (con tassi differenziali ma dell'ordine di 0,8-1,0 mm/a), ha dato origine ai caratteristici terrazzi e/o plateaux marini (12 ordini) fino alla quota di circa 1300 m s.l.m e all'incisione profonda ad opera dei corsi d'acqua tipici dell'Aspromonte Geopark, ossia le Fiumare. L'esposizione agli agenti esogeni dell'insieme di rocce plutoniche-metamorfiche e sedimentarie (Formazione, conglometrica e arenaceo-pelitica, di Stilo Capo d'Orlando, Argille Varicolori,...), ne ha determinato l'alterazione profonda e l'erosione/modellamento dei rilievi, con la conseguente formazione di elementi geomorfologici estremamente rappresentativi e di alto valore geologico. Nella storia geologica più recente, infine, sono stati registrati importanti terremoti (tra cui 1783 e 1908), alluvioni, frane e altri vasti/profondi processi gravitativi, la cui memoria "fisica" e di "coscienza-consapevolezza" costituisce una delle risorse più significative e stimolanti dell'Aspromonte Geopark. Il paesaggio che ne deriva è unico nel panorama del Mediterraneo centrale.

Pietra Cappa
Pietra Cappa
(foto di: Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte)
Figura 1. Posizione del sistema di catena varisica alla fine dell'era paleozoica
Figura 1. Posizione del sistema di catena varisica alla fine dell'era paleozoica
(foto di: Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte)
Figura 2. a-b) Affioramenti di rocce milonitiche nei pressi di Samo (Contrada Zillastro); c-d) Foto al microscopio ottico polarizzatore delle rocce milonitiche
Figura 2. a-b) Affioramenti di rocce milonitiche nei pressi di Samo (Contrada Zillastro); c-d) Foto al microscopio ottico polarizzatore delle rocce milonitiche
(foto di: Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte)
Figura 3. Ricostruzione geodinamica del movimento delle placche del Mediterraneo occidentale (da Rosenbaum, G., Lister, G. e Duboz, C. 2002 - Tectonophysics 359 (1-2), 117-129)
Figura 3. Ricostruzione geodinamica del movimento delle placche del Mediterraneo occidentale (da Rosenbaum, G., Lister, G. e Duboz, C. 2002 - Tectonophysics 359 (1-2), 117-129)
(foto di: Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte)
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